Tra 1, 9 e 24 Agosto 2024 (ma giorni in più o meno poco importano, non c’è scadenza) come vivo ricordo di Giancarlo, proponiamo un GianGiorno di quelli che lo hanno conosciuto e apprezzato. Magari con gli anni si crea una consuetudine.
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Momenti GianGiorno 2024…
Un gesto, un omaggio. Poi inviate all’email di fianco un qualsiasi segno di quel giorno, di quel momento, di quel pensiero, così le facciamo vedere a tutti.
Già arrivati pensieri da …
Evviva Giancarlo!
Oggi (9 Agosto) un pensiero va a lui. E un abbraccio. (Beny Talon)
Buon compleanno Giancarlo
Sarai con il tuo sigaro in giro a parlare con sconosciuti, con educazione e quel mix di lucida follia. Ti ricordo ai tempi del tuo negozio a Fontanafredda.. ho dei monili tuoi e forse un paio di occhiali. E la tua sorella e Wanda, la capostipite... La tua mamma. Regalavi pochi sorrisi ma li ricordo ancora tutti. Ti dedico sempre un pensiero in questo giorno. Ci si rivede prima o poi. Ciao (Antonella Castellani)
Una giornata che ci ha regalato un grande Amico, che dire se non grazie. (Paola T.)
Per G. un pensiero complicato da spiegare… (da A.P.)
Colonna sonora...
Gian-judoka - Mi son trovato a fare una cosa da Giancarlo, cioè a pensare allo Judo. Quando ho scelto di guardare Judo alle olimpiadi il commentatore mi ha fatto apparire la mia conoscenza del Kata Guruma (la grande ruota, è la n. 24, ma non è quella della foto delle Olimpiadi) che Gian provava su di me fratello piccolo, disponibile e incosciente (foto sotto di Giancarlo è di quegli anni in cui facevamo le prove). Il Kata Guruma è una delle grandi “mosse” e fa impressione; sento che la mettono in atto nei combattimenti sportivi perché vale anche se riesce in modo incompleto, senza schienare l’avversario). Judo come disciplina, come arte, non come aggressione né combattimento era una delle grandi passioni di Giancarlo. Ricordo il suo judogi bianco (me lo ricordo pronunciato con la g morbida ma sento che è dura: judoGHi), le cinture di vari colori e il fatto che Gian-judoka ci andasse qualche volta a scuola, alle superiori.
Mi piace anche scoprire le Sutemi-waza ossia le tecniche di sacrificio (non le conoscevo, Gian sì), dove la tecnica implica fare una cosa potenzialmente pericolosa, come gettarsi all’indietro, per sfruttarla a favore. Capisco meglio perché gli piacesse il Judo. (Anto)
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Attendiamo momenti e idee…