Magari diventa un’abitudine. Circa il 24 Agosto 2020, giorni più o meno poco importa, come vivo ricordo di Giancarlo, proponiamo un GianGiorno di quelli che lo hanno conosciuto e apprezzato.
Non è difficile, ma nemmeno troppo facile. In uno di quei giorni, ciascuno o in gruppo, fa qualcosa che gli ricorda Giancarlo o che avrebbe fatto Giancarlo o che gli/le pare sarebbe da fare nel suo spirito.
Alcune ipotesi ma in nessun modo limitanti, poi da fare ciascuna in modo convinto, impegnato o serio, o anche no...:
- Cercare un contatto
- Fotografare
- Scrivere
- Andare a trovare amici
- Andare in bici
- Sdraiarsi in un posto insolito
- Stare nel bosco
- Fumare/giocare con il toscano
- Sistemare qualcosa
- Bere qualcosa da solo o insieme
- Fuggire dal caldo
- Aiutare qualcuno a fare qualcosa per lui/lei importante
- Aiutare qualcuno a fare qualcosa di assurdo
- Andare in montagna
- Stare da soli
- Disegnare
- Affrontare una discussione di principio
- Fare sesso con chi vuoi
- Saldare metalli
- Fare un gioiello
- Affilare bene una lama
- Riciclare qualcosa
- Iniziare un taccuino di appunti
- Stare nel vento
- Stare sotto la pioggia
- Stare con animali
- Impegnarsi per farsi crescere i calli
- Raccontare storie
- Inventare storie
- Fare trucioli
- Parlare con chi è più vecchio
- Lavorare, con convinzione
- Non lavorare, senza ansie
- Mandare a cagare
- Mandare in mona
- Ringraziare in modo insolito
- Scomparire se ti cercano
- Fare il bastian contrario
- …
Poi inviate all’email di fianco una qualsiasi “prova” di quel giorno, di quel momento, che le facciamo vedere a tutti.
Evocazioni GianGiorno 2020…
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Umano, non disturbarmi (da Pietro Gheller, 4 Agosto)
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ci tengo a dare il mio contributo all'evento ed a Giancarlo…
(da Gas/Marco Stella 7 Agosto)
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Oggi un amico partiva e oggi un amico arrivava…
Ma poi non arriviamo e non andiamo da nessuna parte…
Siamo sempre stati qui…
(da T., 9 Agosto)
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(da Laura Tomasella, 15 Agosto)
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Lo so che prediligevi le stagioni fredde, ma quest'anno forse avresti apprezzato un po' questa estate: caldo vero solo per una o due settimane di fila, per il resto sole alternato a nuvole, temporali, venti. Un'estate arrivata per finta, rimpianta da chi come me ama invece il sole, il caldo, la luce. Un'estate da Brussa. Quanti cambi di colori e rincorse di nuvole ci ha regalato la Brussa quest'estate. Che magari partivo in canottiera e finivo con la maglia dopo il bagno perché arrivava il fresco con le nuvole, ma stavo comunque in spiaggia a guardare il mare cambiare colore, coi pensieri che si perdevano. Non credo ti piacesse il mare, ma la Brussa l'avresti probabilmente salvata, anche per il variegato di umanità che regala. Una spiaggia dei poveri, di famiglie coi bambini da lasciare liberi, ma anche di solitari, di chi cerca o trova incontri, una spiaggia senza assembramenti, dove chiunque può sentirsi normale in qualsiasi modo voglia mostrarsi.
Sono 3 le uniche regole della Brussa: rispettare la natura selvaggia (comprese le spine che ogni tanto ti pungono lungo il sentiero), rispettare la variegata umanità e camminare veloce per fuggire dalle zanzare del tramonto.
Oggi in Brussa sono arrivata in bicicletta, pregustando il bagnetto. Uscita dal mare, mi sono distesa a prendere il sole che scaldava mentre ero fresca di acqua... che bella sensazione. Più tardi se ne sono andati quasi tutti, ma io sono rimasta, col sole che scendeva piano, nella brezza e col rumore del mare che cambiava colore. E mi sono fermata a guardarlo.
Oggi niente nuvole per mia gioia, tu invece le avresti apprezzate.
(Beny, 20/08/2020)
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Fra le nuvole…
Sicuramente le nuvole Gian ti sono sempre piaciute tanto, al punto tale che un giorno di alcuni anni fa ti avevo scritto in un sms che avresti dovuto formalizzare “ la coppia di fatto”. Idem per i temporali, che ti facevano sentire particolarmente vivo. E’ da allora che quando ci sono nuvole con una certa “personalità” e temporali, è impossibile non pensarti, anche solo per un attimo, e non soffermarmi a guardare quelle masse apparentemente informi per vedere se celano altre immagini, altre visioni, altri mondi. Un gioco semplice che probabilmente abbiamo fatto tutti da bambini e non solo, ognuno con il proprio vedere e sentire. Io poi, notoriamente sbadata, con la testa fra le nuvole mi sono sono sempre trovata a mio agio!
Il 4 agosto 2020 il cielo di Trieste mi ha proposto queste nuvole!. Incurante del lavoro al computer ancora da finire a casa, ho semplicemente deciso di fermarmi in quella bellissima condizione che è ”avere la testa fra le nuvole” sedendomi in terrazza. Mi sono divertita a giocare con qualche scatto e tra questi ne lascio uno alla fantasia dei tuoi amici. Chissà che storia avresti scritto tu su questa immagine che almeno ai miei occhi ricorda una “testa fra le nuvole” …
Per il mio Gian Giorno però volevo “vivermi” un temporale che prontamente è arrivato il 14 agosto, mentre mi trovavo a Grado, durante una delle mie lunghe nuotate. Costretta dal recupero borsa ad uscire dall’acqua, mi sono fermata lungo la diga, piena di persone in fuga, per godermi tutta l’energia del vento e di quel cielo potente.
Di fronte a me il canto solitario e dolcissimo di questa donna che in una lingua sconosciuta raccontava sensazioni di mondi diversi e lontani di fronte alla tempesta in arrivo incurante del fuggi fuggi generale…
nuovamente momenti di bellezza sospesi fra le nuvole hai amato tanto!!! …
(da Paola Tomietto, 22 Agosto)
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Equazione dell’energia decisionale
A tavola (2020), tra amici di Giancarlo invitati da Loredana, parlando di massimi sistemi – apparentemente senza immediata applicazione, ma senza dubbio necessari – siamo arrivati (probabilmente) alla definizione dell’equazione dell’energia decisionale:
Energia decisionale = m · c2
Dove m è il momento, ossia il tempo, l’adesso in cui si svolge la decisione, un istante o anche più lungo.
c è il fattore consapevolezza che ha diretta proporzionalità e correlazione 1 con il fattore culo (pertanto si possono considerare al quadrato). Non si usano differenti simboli per i due fattori in quanto la decisione avviene (per definizione) per consapevolezzaculo, indifferentemente e inestricabilmente. Una minima conoscenza implica un culo minimo e viceversa: grande consapevolezza si correla con grande culo.
Tutti i valori sono puri (adimensionali, senza unità di misura).
Altre scuole di pensiero sostengono che i fattori consapevolezza e culo sono inversamente proporzionali, da cui deriverebbe che un elevato fattore culo può “compensare” un ridotto fattore consapevolezza al fine di ottenere come prodotto una elevata ed efficace energia decisionale. La commissione sotto indicata ritiene questa interpretazione ingannevole e così poco fondata scientificamente, che ritiene inutile fornire molti esempi perché possono essere reperiti con estrema facilità: qui, qui e qui... ossia ovunque.
Palesemente, se il fattore c è minimo, m deve espandersi enormemente per dare come prodotto una minima energia decisionale, altrimenti ogni decisione (ossia ogni azione) non è possibile e ogni attività vitale si blocca. Solo per chiarezza: l’energia decisionale è alla base di ogni azione (“lavoro” per i fisici ma non solo per gli altri) in questo mondo: di qua o di là?, su o giù? sì o no?…
E viceversa, se il fattore c è elevato, m può essere anche minimo per dare una quantità di energia decisionale.
Se uno dei due (tre) fattori in gioco è nullo l’energia risultante è nulla, qualsiasi sia l’entità dell’altro fattore (ad es. momento nullo · consapevolezzaculo grande = 0). Si ritiene che l’incapacità di effettuare decisioni con energia nulla sia protettivo per la specie, questo correlato è chiaro: se non hai energia, non decidere nulla, segui il flusso del campo in cui sei immerso).
Va evidenziato che m, ossia ogni momento discreto (v. significati 1 e 5), è un fattore indipendente dal precedente, qualsiasi sia l’entità scelta, breve o lunga. Il momento sarà fattore in una specifica discreta decisione, non in quelle precedenti o posteriori, salvo effetti radicali causati da decisioni prese con minima energia.
Come già evidenziato, la minima energia decisionale porta a nessuna decisione. Si suppone che ciò indichi una valenza evolutiva: in condizioni di bassa energia è preferibile non decidere. Inoltre, si evidenzia che qualsiasi fattore di entità inferiore a 1 porta a una rapida caduta dell’energia risultante (e annichilamento delle decisioni).
Come ha evidenziato Lorenzo (2020), questa formulazione pare possa risolvere due argomenti matematici essenziali degli ultimi 100-150 anni:
- l'assioma delle decisioni (lemma di Zorn)
- la teoria della complessità nei sistemi dinamici
Questa formulazione e le conoscenze originali non saranno brevettate, né protette ma saranno condivise con tutti i benandanti che non intendano fare altrimenti o, peggio,c nasconderla o sfruttarla da soli.
(A cura di Lorenzo, Paola, Anto, Cristina, Matteo, Benedetta, Giorgio et al. almeno per il campo in cui eravamo immersi, 2020)
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[da Matteo, giusti 5 anni dal dialogo]
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